sabato 11 febbraio 2012

Olimpiadi: magna magna Roma

Tra le tante geniali trovate che periodicamente la classe dirigente nazionale (c.d. casta) propone, iniziative la cui utilità è sovente quella di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica circa problemi reali e malefatte della succitata casta, degli ultimi tempi la più preoccupante per l’effettiva, ancorché remota, possibilità di realizzazione è la candidatura della città di Roma alle Olimpiadi del 2020. Sostenuta con vigore dal sindaco capitolino Gianni Alemanno (l’uomo che confonde i mm con i cm) e dal presidente del Coni Gianni Petrucci (al quarto mandato consecutivo e già presidente della Federazione Pallacanestro, commissario straordinario della Federazione Calcio e dell’Associazione Arbitri, una new entry), oltre che da un pool di industriali avvezzi alle abituali pratiche del capitalismo all’italiana, cioè profitti privati e pubbliche spese e dagli immancabili esponenti di spicco del duopolio Pdl-Pd, questa candidatura, all’apparenza imbattibile per il fascino della città eterna, si fa forte anche dell’appoggio di ben sessanta (60!) atleti italiani di alto livello tra i quali campioni d’intelletto come Valentino Rossi, Francesco Totti, Federica Pellegrini e altri geni di specchiata sensatezza. Con pochi miliardi di euro, pare solo otto-nove (a preventivo) Roma Capitale e tutto l’Impero potranno godere di entrate incalcolabilmente cospicue, posti di lavoro, prestigio mondiale, turisti a frotte. Insomma, un affarone per noi tutti. Noi tutti che, ora come ora, siamo alle prese con aumento dell’età pensionabile, tagli alla spesa sociale, tassazioni draconiane e abolizione dei diritti minimi per i lavoratori perché ci dicono che lo Stato ha terminato i soldi. Noi tutti che abbiamo visto le Olimpiadi a Torino finire con i buchi di bilancio, i Mondiali di Nuoto (sempre a Roma) gestiti da cricche che si sono spartite appalti miliardari e su cui la magistratura sta ancora indagando, l’Expo di Milano con le infiltrazioni mafiose, i Mondiali di Calcio del 1990 travolti da Tangentopoli, per citare solo gli eventi più eclatanti. Noi tutti che per una volta, una cazzo di volta sola, vorremmo sentire il nostro presidente del consiglio Mario Monti pronunciare l’unica risposta possibile a questo ennesimo tentativo di frode ai danni del popolo italiano: NO!

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