giovedì 19 gennaio 2012

Conservatori troppo moderni

L’altro giorno guardavo alla tele La Russa e mi si è riproposto, oltre al minestrone di verdure, anche l’eterno quesito circa la presentabilità di questa destra. È un discorso trito e ritrito, spocchioso, elitario, fastidioso per il lettore quanto per lo scrivente. Perché è una storia che puzza di superiorità etica, boria morale, diversità antropologica. Tutti argomenti che mi facevano incazzare quando erano utilizzati a mio discapito, millenni orsono quando non ero così corretto e noioso come ora. E poi sono banali, e tirare in ballo La Russa equivale a citare Santanché, Buontempo, Gasparri, Giovanardi, Capezzone, Cicchitto, Frattini, Brambilla, Dell’Utri, Carfagna, Minetti (fermatemi pure quando volete). Anche se non è che dall’altra parte se la passino tanto meglio, sono solo un poco più ingenui e non hanno imbarcato un numero equivalente di disadattati campioni nel maneggio della cosa pubblica. Comunque, visto che si parla della destra, dei danni causati dai progressisti se ne discute prossimamente, anche perché otto degli ultimi dieci anni li abbiamo passati con zio Silvio al comando e, oltre a ciò, qui in Lombardia siamo in pieno ventennio formigoniano (1995-?). In politica successi e sconfitte sono sovente opinabili, sia in tempo di elezioni che durante periodi di pax armata come l’attuale, così come possono esserlo le relative valutazioni che scatenerebbero pure una ridda di discussioni sterili, a causa dell’elevato numero di lettori di questo blog. Quindi, al di là delle opinioni che ciascuno purtroppo è libero di avere ed esprimere esercitando il proprio diritto di voto (bleah), ciò che preme valutare è la necessità per la destra italiana di approdare a un fronte conservatore che possa perlomeno aspirare a divenire moderno, democratico, accettabile, europeo, etc, come farebbe tanto piacere a quei pochi benpensanti che quando ascoltano Gasparri, per esempio, poi non si incazzano al pensiero della legge che porta il suo nome (pensiero e Gasparri nella stessa frase è evidentemente ossimorico). A me i reazionari fanno schifo, sgombro subito il campo dalle ipotesi di una conversione scilipotesca (in cambio dei voti dei miei lettori), nel senso che nel mio mondo ideale pre, post e durante Rivoluzione chiaramente andrebbero liquidati democraticamente a spingardate, però in un sistema come questo una destra che si faccia gli affari dei ricchi magari dopo, e non prima come ora, aver assestato (legge e ordine, come piace ai conservatori quelli veri, tipo i notai e i calciatori) un po’ le cose garantirebbe perlomeno un minimo di dignità anche a chi di una tale destra sarebbe fiero oppositore. Conservatori ideologicamente convinti nelle virtù del libero mercato (emoticon che urla) e decisi a imporre un rigore formale che non sia solo quello degli invitati alle orge con le minorenni. Reazionari eleganti e poliglotti, colti e discreti, impeccabili.
Perché, digiamolo, farselo imbustare da Brad Pitt è senz’altro più dignitoso che da Bombolo (anche se fa male uguale).

1 commento:

  1. Mi piace. Ci piace. Non perché siamo spudoratamente di parte, non solo almeno; ci piace, perché dice cose vere, perché se ne frega dell'etica buonista e scrive quello che pensa, perché se scrivere non è la cosa che gli riesce meglio, beh, allora questo Maximillian lo vogliamo proprio conoscere di persona. Insomma, non saremo in molti, ma l'entusiasmo e l'avida curiosità con cui sempre ci approcciamo a questi articoli non è certo da tutti. Quindi grazie Sig. Maximillian, finchè lei scriverà, troverà in noi fervidi e accaniti (pur non troppo critici) lettori.

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